La chiave di Volta.

Avete presente la chiave di volta?  La chiave di volta è quella pietra lavorata, solitamente a forma di cuneo, che serve per chiudere l’arco e mettere in atto le spinte di contrasto, è quella che sta al centro di un arco appunto, o di una volta: vi sarà capitato di vederne, (e mi si scusi il gioco di parole), soprattutto nelle costruzioni… di una volta.

Il punto, ad ogni modo, è che senza di lei l’arco non sta in piedi. Crolla.

È facile affezionarsi ad una pietra così, ed è affascinante il pensiero che quella piccola pietra, che sembra in equilibrio precario tra massi giganteschi, regga tutta la baracca. Dentro il proprio cuore ognuno di noi cova il desiderio di sentirsi una chiave di volta.

Sentirsi importanti, potenti, utili, indispensabili, è indubbiamente bello.

Ma da un grande potere derivano grandi responsabilità* (*fatevene una ragione, io sono un ignorante e non potendo citare Platone, cito l’uomo ragno), peccato che questa parte della responsabilità in molti la dimentichino in fretta, ma non prima di averci convinto del loro essere magnifiche chiavi di volta. Le più ben fatte di tutto il reame.

E così quando di punto in bianco ci accorgiamo di vivere sotto un arco, (non dico sotto un ponte, che sa troppo di presagio) di massi giganteschi la cui chiave di volta è fatta di gesso, l’unica è sperare che non piova.

Ma sai com’è, è inverno.

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