Si, ok, bellissime teorie. Maggiore facilità di assunzione, mercato del lavoro dinamico, più gioia e felicità per tutti. Ma, cari miei, non vi è venuto da pensare che siamo in Italia, e che nel dna italico c’è un unico dominante incontrollabile pensiero?
No. Non sto parlando di fare cose più o meno sdraiati. Sto parlando dell’istintivo desiderio di trovare la via più furba. La parola flessibilità, l’abbiamo visto dalla legge Biagi in poi com’è stata interpretata. Noi figli degli anni 80 siamo flessibilissimi anche senza fare stretching. Ora ditemi: “maggiore flessibilità” cosa può voler significare?
Sono uno che si dimentica tutto.
uno che si è dimenticato cosa significa andare dal parrucchiere.
Sono uno che ride da solo.
Sono uno che non piange da solo.
Sono uno che odia le cose preconfezionate.
Sono uno a cui piace smontare le cose.
Sono uno a cui piace anche rimontarle, le cose.
Sono uno a cui non piacciono i dolci, ma la panna montata sì.
Sono un montato, come la panna, ma ho superato i 33 anni, quindi sono rancido.
Sono uno che non si entusiasma mai, oppure che si entusiasma troppo.
Sono uno a cui piace conoscere la gente rotta.
Sono uno che si rompe in fretta della gente che non ha dubbi.
Sono uno a cui piace il silenzio senza gli imbarazzi del silenzio.
Sono uno a cui piace ascoltare il fondo del mare.
Sono uno a cui piace guardare il fondo del bicchiere.
Sono uno a cui piace toccare il fondo.
Risalire, anche risalire mi piace, ma per arrivare alla cima ci sono molte strade, e io sono ancora fermo all’incrocio.