Chi mi conosce bene sa, e forse ne è pure annoiato, che la mia parola preferita è resilienza. →
Vorrei parlare un po’ con te.Non tanto eh.Tipo una settimana.Credo che una settimana basterebbe.Solo per capire una cosa,sì, →
Ci sono luoghi taciuti, sommersi, che tornano a galla urlando. Dopo anni, a volte dopo anni; come un pallone da calcio che hai cercato di affogare, tenendolo sotto con le braccia. Anche se non respira, anche se è pieno d’aria. Ci sono isole che hai guardato da lontano. Isole disabitate, sicuramente disabitate continui a ripeterti, →
Ciao internet! (cit.) Oggi volevo parlarvi di rumore di fondo sui social. Questa mattina ho dato uno sguardo →
Odiare le fissazioni degli altri è facilissimo. Come bere un bicchiere d’acqua. No, più facile. Un bicchiere di →
“I pellerossa sono stati invasi e hanno combattuto con fierezza, per questo non potevano che perdere contro un →
(Jonathan Wolstenholme, Chess) Da “Luciano Bianciardi, Il lavoro culturale“ Per comodità di chi voglia fruttuosamente dedicarsi al lavoro culturale, sarà opportuno raccogliere, a questo punto, tutta una serie di indicazioni circa il problema del linguaggio. C’è infatti un lessico, una grammatica, una sintassi e una mimica che il responsabile del lavoro culturale non può ignorare. →
Da qualche anno, l’avrete notato, arrivano molti messaggi sospetti sul vostro smartphone. Un concorso ikea, un concorso di →
Oggi indosso le mie scarpe preferite.Sono le più comode, è come non averle ai piedi.Le ho pagate tanto, ma valgono ogni soldo speso.Oggi c’è un sassolino che mi tormentama giunto a casa lo toglierò.Ad ogni passo presagisco il fastidio e lo provo due volte.Maledette scarpe, non le sopporto.Le scarpe più scomode che abbia mai indossato.Sassolino →
…se riesci a imparare a chiacchierare più lento. e riesci a respirare tra una frase e l’altra e, se serve, anche a metà. Pensare alle parole che usi, al modo in cui arriveranno alla persona a cui le rivolgi. Fermarti, sempre, su quello che ascolti, prima di cliccare play e rispondere con un brano a caso →
Parlare di questo film mi costa caro. Ché se io avessi una reputazione, se fossi arbitro di buone →
Albert Einstein l’aveva prevista nel 1916, l’esistenza delle onde gravitazionali, all’interno della sua Teoria Generale della Relatività: gli oggetti che hanno una massa deformano lo spaziotempo, proprio come un ippopotamo seduto su un letto deforma un materasso. Cosa c’è di più malinconico di un ippopotamo che sprofonda con le sue chiappone su un materasso? La →
Il proprietario di questo sito ama i giochi di parole e probabilmente saprebbe inventarsi qualcosa di meglio di “Tornato re?” come grande domanda per introdurre le mie ciance sul film di Giuseppe Tornatore.Io, non senza una punta di imbarazzo per l’infelice calembour forzato, mi limiterò a rispondere al grande interrogativo, posto, più che da me, dalle →